LA CITTA’ E’ TEATRO – IL TEATRO E’ CITTA’

LABORATORIO TEATRALE PERMANENTE - LTP

per un Teatro della Città

Linee progettuali - Un progetto nel progetto. L’ambito P.E.R.

Il Laboratorio Teatrale Permanente nasce all’interno della programmazione di P.E.R. Venezia Consapevole, e riguarda il settore teatro - cinema. A livello pratico, l’associazione si propone di istituire laboratori di teatro - e di arte nel senso più ampio - affinché questi invadano i quartieri, le scuole, i campielli e tutti gli spazi inutilizzati che la città vorrà mettere a disposizione. Le attività proposte da P.E.R, aperte a tutti gli individui e a tutte le associazioni. In questo contesto, il LTP è:

  • un contenitore creativo, di pensiero ed espressivo, nel quale ogni cittadino può riconoscersi come partecipante attivo ad un comune progetto di consapevolezza
  • un centro teatrale cittadino che, articolandosi gradualmente nei quartieri, attraverso l’istituzione in essi di spazi teatrali ed artistici permanenti: nuclei stabili in cui i problemi della città si elaborano, si traducono nel linguaggio teatrale e delle arti, si rappresentano, che sono capaci di attrarre e creare un pubblico di tipo nuovo, da un lato rivalutando – debanalizzando  lo spazio del quartiere come tale, dall’altro promuovendo e diffondendo l’autocoscienza e la coesione della città (la ricerca concettuale e la costruzione sperimentale di questi spazi è solo agli inizi).  
  • un’opportunità di ripensare la propria città e il proprio ruolo di cittadino, attraverso lo sguardo creativo delle arti, laddove l’aggettivo creativo non si limiti all’accezione artistica, bensì invada lo spazio del pensiero, della riflessione, dell’analisi consapevole.

Che cosa – Gli argomenti dei laboratori Al momento sono quattro i temi proposti dall’associazione:

  1. VenicelandA Venezia è sparito il futuro, tragicommedia farsesca: il primo tema è già stato affrontato ed è diventato performance, sebbene sia ancora oggetto di discussione e in continua trasformazione. L’azione si svolge in una Venezia distopica, nel momento in cui tutti i tentativi, anche i più radicali, di conciliare il turismo con la città, sono tutti miseramente falliti. Ecco allora che spinto da un becero pragmatismo e da una smodata cupidigia, il primo cittadino si affida a una spietata multinazionale produttrice di armi di distrazione di massa, per pilotare la soluzione finale del problema, con il compiaciuto sostegno degli aborigeni più stolidi e la vana opposizione di sparute minoranze. Le prime fasi di lavoro sono già state condivise con un pubblico cittadino (Circolo Culturale I Antichi; Teatro dei Frari; La Vida-Antico Teatro di Anatomia), per cui Veniceland funge da modello per la realizzazione del nuovo LTP.

Essa rappresenta infatti un esempio di come un laboratorio possa portare alla nascita di un testo che, rielaborato secondo criteri performativi, approdi sulla scena. Veniceland è un lavoro ancora in costruzione, che si alimenta del suo stesso rappresentarsi, trovando negli spettatori mattoni e materiali sempre nuovi, ma che necessita di un sostegno anche economico, per affinarsi e trovare la sua definitiva realizzazione. L’idea organizzativa che sta alla base di Veniceland è la tournèe itinerante che, utilizzando spazi adatti alla rappresentazione nelle diverse parti della città, crei e fidelizzi nei quartieri un nuovo tipo di pubblico.

Referente Germano Nenzi, germanenzi [at] gmail.com - cell.3489691703

 

  1. Il Mercato di Venezia: Il secondo tema (che darà l’avvio al LTP) è un’immagine-concetto che subito rimanda a due livelli, uno più evidente e fortemente inserito nell’immaginario collettivo di Venezia (il mercato fisico, inteso come luogo quotidiano dei veneziani, benché divenuto attrazione turistica) e il commercio della città, inteso come mercificazione, come compravendita frenetica, come azione commerciale incosciente e distruttiva. A Venezia si compra e si vende da sempre, ma oggi è la stessa Venezia che si compra e si vende. Che cosa significa per la città, passare dalla posizione di  “complemento di specificazione soggettiva” a “oggettiva”?

Venezia è stata per lungo tempo conosciuta come la città del commercio e dei mercanti. È stata immortalata da personaggi e autori celebri come Marco Polo, Shakespeare e Ben Jonson, per citarne solo alcuni. Il laboratorio mira a indagare ciò che avviene a Venezia oggi nelle aree dei mercati e degli scambi commerciali. Si andrà in esplorazione dell'emblematico mercato veneziano di Rialto, ma anche dei mercati finanziari globali che, nel mondo odierno, sono legati indissolubilmente a quelli locali. Per questo, durante il laboratorio, interverranno esperti del mondo della finanza, del commerci, ambito che negli ultimi anni si è smaterializzato profondamente, basti pensare al e-commerce e il Bitcoin.

I partecipanti entreranno in contatto con alcuni dei pochi negozianti rimasti a Venezia, con i contadini dell'isola di Sant'Erasmo, ma anche con persone di etnie diverse che operano nell'ambito del mercato della frutta e verdura a Rialto, raccogliendo testimonianze e materiale autentico. A partire da questa ricerca iniziale verrà elaborato un testo teatrale ambientato al mercato di Rialto che intreccerà diverse micro narrazioni. È prevista anche la realizzazione di materiale video che presenterà scene di commercio a livello locale e globale. Il risultato sarà un testo multilingue costruito sull’ intreccio fra le arti: teatro, musica, danza, scrittura creativa, arte figurativa e, non ultime, le nuove tecnologie. La sua rappresentazione, in diversi luoghi e spazi della città, sarà il punto di arrivo del progetto. Il laboratorio Il Mercato di Rialto, si terrà in una sede ancora da destinarsi; questo laboratorio avrà 4 incontri (ciascun incontro comincerà alle 11. 30 e continuerà il giorno seguente). Referente Margaret Rose, margaret.rose [at] unimi.it - cell 3339087404

 

  1. VV: Venezia e il vulcano. Si parte dal presupposto che Venezia sia una città-idea in rapida trasformazione. L’invasione turistica, il numero degli abitanti in calo continuo, le acque alte, il MOSE, le grandi navi che attraversano la laguna trasformano ogni giorno l’identità della città. Ai partecipanti verrà chiesto di interrogarsi su questo cambiamento: “Che cosa sta diventando la tua città? Cosa ne sai tu, oggi, della tua città? Che cosa puoi dirne? Come puoi raccontarla? Come puoi raccontare te stesso dentro la città mutante?”

L’espediente teatrale sarà mettere i partecipanti nella condizione di immaginare di svegliarsi una mattina sentendo alla radio il seguente appello: “Attenzione! Questo è un comunicato della massima importanza, che sarà ripetuto ogni ora. Secondo gli scienziati la nube purpurea che sta fuoriuscendo dal vulcano Eyjafjöll, in Islanda, non ha effetto distruttivo sulla vita biologica di uomini, animali e piante. Ciò nonostante, una grave conseguenza è stata riscontrata nella popolazione dell’isola. Gli abitanti dell'Islanda hanno infatti perduto ogni traccia della loro memoria, e la vita civile e sociale del paese è stata completamente annientata. L’intera popolazione mondiale è a rischio. I governi hanno perciò concordato una strategia planetaria destinata al tentativo di preservare la memoria della nostra civiltà. Nelle città, nei villaggi e nelle campagne sono in corso di allestimento numerose stazioni di raccolta di memorie, presso le quali i cittadini potranno recarsi e depositare la loro testimonianza della vita passata e presente, la vita dei luoghi nei quali vivono, e la loro personale esperienza di quei luoghi. Ogni cittadino avrà a disposizione cinque minuti; il suo intervento sarà registrato in video, e sarà salvato in memorie digitali destinate a restituire l’immagine e l’esperienza del mondo attuale all’umanità del futuro. I cittadini sono invitati a partecipare a questa importantissima iniziativa di salvataggio della memoria del mondo. Non esitate!”

Saranno quindi selezionate le memorie di 10 cittadini per farne uno spettacolo teatrale: 10 attori daranno voce a 10 brevi monologhi di fronte a 10 spettatori per volta. Le 10 performances saranno filmate e diffuse via YouTube. I testi saranno fatti pervenire per e-mail ai referenti: Piero Falchetta piero.falchetta [at] gmail.com e Margaret Rose margaret.rose [at] unimi.it

Chi – i partecipanti

Agli iscritti non è richiesta alcuna esperienza in ambito teatrale. Sono ammessi al laboratorio tutti i cittadini maggiorenni (sono da considerarsi cittadini tutti coloro che, ovunque si trovino, sono disposti a fare qualcosa per Venezia) che condividono le idee di cittadinanza attiva e consapevole e che vogliono sostenere le iniziative che l’Associazione P.E.R promuove nell’ambito del progetto teatrale e non. A condurre i singoli laboratori e a curare gli allestimenti saranno chiamati esperti esterni e interni all’associazione, con comprovata esperienza nell’ambito di lavoro richiesto, secondo un presupposto di coinvolgimento globale ma qualitativamente impeccabile e competente.

Come – Modalità e tempi

Ogni progetto laboratoriale si articola in 4 fasi di lavoro: 1) Esposizione del tema da un punto di vista scientifico/politico/economico attraverso conferenze e/o seminari tenuti da esperti ospiti, con l’obiettivo di stimolare argomenti di discussione e nuove idee, da elaborare poi nella fase attiva. 2) Conduzione del laboratorio, nel quale affrontare, attraverso le tecniche dell’arte scenica, i temi proposti. Oltre ai momenti condivisi nello spazio laboratoriale (ancora in via di definizione) si prevedono uscite nella realtà viva della città. 3) Scrittura di un testo per la scena, nel quale far convogliare le idee emerse durante il laboratorio e l’elaborazione del materiale raccolto nella fase di ricerca. 4) Allestimento e rappresentazione in vari luoghi della città.