Il teatro è lo specchio della città, di come essa è vissuta e interpretata dalla sua cittadinanza. Il teatro ricostruisce le situazioni, le dinamiche della realtà, conferendo loro senso. Nulla crea più coesione che ricostruire insieme l’andamento delle cose.  Nel teatro non si vive: si rivive. Si vive rivivendo. Quello che vediamo su una scena non è la realtà che accade e ci colpisce per la prima volta: è una sua ricostruzione, una rielaborazione, che ce ne consente l’assimilazione. La coesione di una comu- nità si rigenera quando essa riesce a farsi spettacolo per se stessa. Per essere concittadini non basta condividere lo spazio della città, bisogna anche condividere momentt del tempo: per la durata dell’evento teatrale i cittadini guardano dalla stessa parte, vivono all’unisono la vicenda rappresentata. A Venezia la sorte del teatro scandisce quella della città. Il teatro è vitale quando la città è forte, languido ed evasivo quando la città è decadente, provinciale e sfinito quando la città è sfinita. Quando il teatro di cittadinanza, rinasce, la città ritrova se stessa.